mercoledì 12 gennaio 2011

mercoledì 24 novembre 2010

Gianluca De Rubertis, vieni avanti salentino.








Al finire degli anni ’10 del secolo scorso Lev Thermen ideava  uno dei primi strumenti elettronici musicali, il theremin. Agli inizi degli  anni ‘10 di questo secolo Gianluca De Rubertis,  voce baritonale del Genio (duo electro pop che con il singolo Pop porno ha fatto si che molte donne riuscissero a sedurre i propri uomini per arrivare all’agognato orgasmo)  sottrae parte del suo prezioso tempo per fare due chiacchiere con me bevendo tea e sgranocchiando pistacchi.

Visto il successo di pop porno…

Io non l‘ho visto. Non ho una lira

...e la schiera di innumerevoli remaker della tua canzone, cosa  pensi di loro?

Che non hanno un cazzo da fare. Cos’altro potrei pensare?

Il  vostro nuovo album si chiama “Vivere negli anni X”, perché?

Innanzitutto si legge “Vivere negli anni dieci” non vivere negli anni x, che facciamo, cancelliamo per sempre la romana numerologia? Gli anni ’10 sono quelli che stiamo vivendo adesso, il titolo deriva anche dall’intento di mostrare quanto siamo ancora poco abituati a pensarci negli "anni dieci". Ci saranno gli anni ‘20, gli anni ‘30, rieccoci.

Ora parliamo del vostro ultimo video musicale, tratto dalla canzone: Thaiti. L'ho guardato più volte, ma era come se non riuscissi ad afferrare qualcosa...

La minchia. Ma infatti non c’è la minchia neanche in pop porno. Il pendolaccio non si vede mai, è invasivo, organo atavicamente intrusivoche si insinua nei corpi avversari; la vagina è invece un organo accogliente “accoglionante” . Non so se hai colto... Io colgo. [Ride n.d.r.]

Perché non riesci a prendere quel maledetto telefono?

Vi è tutto un discorso su Artaud, quello del teatro e il suo doppio, tutto un altro su Buster Keaton, sono piccole citazioni, non ve n’è una precisa, qui non ce n'è nessuna, ecco, appunto; sai, le cose impossibili, il complicarsi la vita per renderla meno noiosa, un po’ come la musica pop, o la si complica o è inutile. Ecco se qualcuno avesse capito questo del disco… Noi abbiamo fatto un disco pop con il quale ci siamo complicati la vita. Con un'altra aria, un altro respiro, ben venga; sul prossimo possiamo sbizzarrirci ancora di più, ma in regress, si può regredire solo dopo aver dimostrato quanto in avanti si può andare. L’innocenza di cui parlano loro (i giornalisti), quella che noi avremmo perso rispetto al primo album, loro non ce l’hanno mai avuta. L’innocenza l’abbiamo persa dall'epoca di Adamo ed Eva.

Per quale ragione Alessandra parla sempre a te nei video?

Non è vero non ci vediamo mai.

Il prossimo singolo?

Eh aspetta, è appena uscito Tahiti. Dal 19 ottobre siamo presenti nella colonna sonora del telefilm “Romanzo criminale”, interpretiamo un brano del disco dal titolo “Roberta”. Vi sono anche  Calibro 35, i Marta sui tubi, Francesco Sarcina ,Roberto Angelini.

Dopo il successo del primo album "Il Genio" che ha scalato le classifiche, ora dovreste fare lo stesso con "Vivere negli anni X"?

Siamo entrati in classifica col primo album, ora io entrerò nella classifica degli uomini più vicini a casa di tutti i tempi mentre fanno un’intervista. Adesso vivo con il mio personalissimo birillo. Io e lui.

Altre collaborazioni?

Abbiamo collaborato con Dente nel “Lato beat vol 1” un vinile, esattamente un 45 giri  e il brano si intitola "Precipitevolissimevolmente". Milano, alla fine, è una pessima città dal punto di vista della struttura biochimica dell'aria, ma una città decorosa dal punto di vista della temperie musicale.

La teoria dei sei gradi di separazione a Milano si riduce,  avrai conosciuto molti artisti con i quali poter scambiare idee?


E’ facile essere bravi fra 100, diverso è esser bravi fra 1000. Frequento persone dalle quali posso imparare delle cose. Lo scambismo non lo pratico però, è una compenetrazione senza scambismo. Ci si compenetra.

Due anni fa mi dicesti “schifo le persone che puzzano di ignoranza” .

La puzza di ignoranza è quella che sa di Buttiglione. Gente che ha smarrito il dono della santità, un dono del quale io non sono provvisto, però sai, almeno l’idea la possiedo. Uno può essere la più grande latrina umana Baudelaire scopava, andava a puttane...C'è molta differenza tra fare il male e basta e fare il male avendone pregna coscienza.

Tu compi del male o del bene?

Io compio del male come te che ora mi stai sfracassando le palle. [Ride n.d.r.]

Un’artista deve essere profondo o sensibile? O entrambi?

Bè, dipende, Oscar Wilde avrebbe detto profondo innanzitutto. Artista è una parola del cazzo, nel gergo di oggi persino la soubrette viene definita artista.

Forse viviamo in modo in cui più ti sputtani più riesci ad avere qualcosa?

Più ti "imputtani" vorrai dire. E’ sempre stato così. Nella concorrenza sulle strade vince chi è l’imprenditrice migliore di se stessa.

Ultimo libro letto?

I racconti di Pietroburgo di Gogol.

Io più leggo più mi sento ignorante

È giusto così. Ottimo atteggiamento. Si pensa sempre a questi sommi esempi come irraggiungibili, il problema è che questa umanità squallida e piatta esalta solo chi muore, chi vive non può essere riconosciuto per quello che opera. Non si da più valore all’operato. Si celebra l’intelligenza post mortem. Vedi Carmelo Bene, il cervello l’ha operato tanto, è stato molto scomodo, celebrato poco, più intelligente di quanto uno stato possa pensare che si debba essere e sarà frainteso per molti anni ancora; per adesso è celebrato in quanto morto, usato come icona pop ed in bocca a troppe persone che non conoscono l’un per cento di quello che Carmelo Bene ha fatto. È un classico. Infine, scriverò qualcosa appositamente per il tuo blob.












martedì 2 novembre 2010

Keep It... Holidays

Holidays-KIY RECORDS-Antonella Caroleo





Holidays-KIY RECORDS-Antonella Caroleo



Agli inizi degli anni novanta, mentre in Italia gli Holidays, infanti, ciucciavano il latte dalle poppe gonfie delle loro madri, oltreoceano esattamente nella rain city Seattle nasceva il grunge che avrebbe influenzato gli allora caga pannolini Holidays.
Se prendessimo il grunge, il post rock , Il rock  un po’ paranoico, la musica elettronica, quella dance e quella funky e provassimo a mescolarla e  se da questo calderone ne uscisse un nuovo filone musicale degno di essere ascoltato grideremmo Eureka. Ebbene questi sei ragazzi sono riusciti a far si che qualcuno lo urlasse, che ogni loro canzone fosse diversa dall’altra e che ben più di un orecchio si soffermasse ad ascoltarli. Su twitter non a caso i Midnight juggernauts scrivono di loro “Tonight in Rome we played with Holidays. Geti t? Check them out they were dope and had a sick percussionist”. Calzano bene con le mie scarpe  usate e anche con quelle appena acquistate.


Ciao Ragazzi, diteci qualcosa di voi!

Ciao siamo gli Holidays, un gruppo di Viterbo. Il nostro progetto è nato in principio dall'unione di tre degli elementi ancora oggi coinvolti: Giampaolo Scapigliati (bassista), Simone Felici (batterista)  e Guglielmo Chiarapini (voce e tastiere). La nostra avventura è iniziata quasi per gioco, suonavamo per il semplice piacere di creare musica e con questa dare sfogo ai nostri istinti artistico-musicali. Quando poi si è presentata l’occasione di una prima data ci siamo resi conto che, non riuscendo a ricreare in completo gli arrangiamenti dal vivo, per mancanza di elementi, abbiamo chiesto a Marco Guglielmetti (oggi chitarrista) , Emanuele De Boni (oggi pianista) e jacopo Paolini (oggi percussionista) di poterci  accompagnare nelle date a venire. Da li siamo ufficialmente diventati gli Holidays.

Cosa vi  spinge a fare quello che fate?

La condivisione di una passione, l' amicizia, la possibilità di fare nuove esperienze e di poterci esprimere per quanto non riusciamo con le parole, tramite la musica e fondamentalmente anche un po' per Nostro Signore.

Da cosa ha origine il vostro nome?

Molto banalmente la band è nata durante le vacanze di Pasqua...perciò cosa c'è di più semplice  che chiamarsi come una delle cose preferite dal genere umano!? Da qui  Holidays. Inizialmente dovevamo essere gli hyster holidays, ma poi abbiamo optato per la pura semplicità e perciò hyster è stato omesso.

Quali sono le vostre influenze?

Sicuramente i gruppi che sentiamo più vicini sono: Phoenix, Elvis Presley, Strokes, Flaming Lips, Miami Horror. Questi sono, naturalmente, una parte infinitamente piccola di quelle che possono essere viste come nostre influenze.... Ce ne sarebbero tanti altri ancora da citare...che nemmeno Dio saprebbe quando finiremmo!

Come definireste la vostra Linea stilistica?

Semplicemente: INDEFINITA! Il fatto è che siamo sei persone, ognuna con un proprio background e diverse capacità espressive, ciò porta quindi a non avere degli schemi precisi, il nostro percorso musicale non è un rettilineo anonimo che va a colpo sicuro, è più una montagna russa, piena di salite e discese, curve che ci portano a sperimentare e dare vita ad un vero e proprio “melting pot”.

Su quale scaffale di un music store trovereste secondo voi un vostro disco?

Fondamentalmente non ci sentiamo parte di  un genere prestabilito, non abbiamo l'etichetta . Se poprio volessimo renderci “etichettabili” potremmo definirci alternative, ma sarebbe comunque riduttivo, lo spazio musicale è talmente ampio e variegato che il marchio è soltanto un grande contenitore dove in fin dei conti all'interno puoi trovare di tutto e di più. E’ difficile collocarsi al giorno d'oggi, ma onestamente non sapremmo dirlo.  Lasciamo con piacere questo lavoro agli ascoltatori.

Avete avuto modo di suonare un po' per tutta Italia, quali sono i Club nei quali preferite suonare?

Credo che la dimensione pù adatta alle nostre performance sia quella dei Clubs di medie dimensioni, ad esempio Il Brancaleone di Roma che oltretutto ci ha dato i natali, è propriolì  che abbiamo presentato il nostro singolo di debutto “Believe”, e sempre lì,  abbiamo suonato a Maggio nella serata organizzata da Keep It Yours Records (la nostra label) con I Too Young To Love,  Alex Kapranos, e Confiled.  Ci piacerebbe poter avere qualche serata a Milano e  ricordiamo con piacere il “Vice-Versa” di Genova.

Collaborazioni da sogno che pregate di realizzare?

Con i Band of horses, Eddie Vedder dei Pearl Jam, i Flaming Lips  e i Mystery Jets.Tra gli artisti italiani con gli Ex Otago, Bugo, e Franco Biattiato.

I testi dei vostri brani sono molto semplici, che peso date alla parte autoriale?

La nostra attività creativa si focalizza maggiormente sulla componente musicale piuttosto che su quella lirica. Noi crediamo che il testo sia da vedere esattamente in funzione della musica, scriviamo le prime cose che ci vengono in testa, e qui crediamo di avere un margine di creatività in più rispetto ad altri. C’è chi punta tutto sul testo ed a quel punto il la musica deve calzare perfettamente come la scarpetta di cenerentola. Noi proprio per il disimpegno con cui affrontiamo la cosa, preferiamo spaziare e sganciarci dai vincoli schematici della “canzone”.

La vostra etichetta, la keep it yours records, adotta una strategia di sitribuzione principalmente basata sul supporto fisico ed in particolare, tramite il formato in vinile: voi  figli del file sharing e dei digital music store che ne pensate a proposito?

Si da il caso che noi siamo risuciti ad attirare le attenzioni del pubblico proprio dopo aver  “uploaddato” un pezzo sul web. Riteniamo però che la distribuzione fisica, come in questo caso, dia un valore concreto a quello che si è fatto in studio. Di norma il lavoro della musica è un lavoro d'intelletto, ma il veder tramutato il proprio pensiero in un prodotto reale e concreto non ha prezzo. Pur essendo nati a fine anni 80 preferiamo instaurare un rapporto con la copia fisica, poi se in vinile acquista ancora più valore, diciamo che adottiamo un tipico atteggiamento feticista riguardo al consumo della musica.

Progetti recenti e per il futuro?

Abbiamo appena debuttato  qualche settimana fa con il  nostro nuovo singolo: “believe”. Contemporaneamente è stato reso disponibile anche il video ufficiale dell'omonimo brano, tranquillamente rintracciabile sulle più note piattaforme digitali . Verso fine novembre uscirà un secondo video relativo al secondo singolo: “red tie”. Per l’album attendiamo il prossimo anno.

Cosa vorreste scrivessi di voi e della vostra musica?

Un gruppo molto interessante,  piacevoli all'ascolto e quasi assuefacenti: una volta ascoltati i loro brani non si smette più di farlo.



http://www.myspace.com/holidayslove
http://twitter.com/holidayslove
http://www.myspace.com/kiyrecords



Ringrazio Antonella Caroleo per avermi concesso di utilizzare le foto del suo shooting fotografico  http://www.youwerecaught.blogspot.com/




Holidays-KIY RECORDS-Antonella Caroleo


Holidays-KIY RECORDS-Antonella Caroleo

domenica 24 ottobre 2010

Eman. " Avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita..."

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1 kuanito eman






“Oste la mia ragazza mi ha lasciato e sono da solo. Dammi da bere dammi da bere dammi da bere…” Nonostante si dica che non vi sia alcun luogo sulla terra dove un sobrio possa rifugiarsi, io sono astemia. Ammetto, però, di aver cantato questo ritornello un’innumerabile quantità di volte.

“Dammi da bere” è uno dei primi brani di Emanuele Aceto, meglio conosciuto, nella scena underground calabrese e non solo, come Eman.  

I suoi testi non sono mai banali e scontanti in essi <<Occhi di farisei che spiano>> <<notti passate a saltare tossici e gradini, a giocare con il fumo, resistendo alla svendita del culo>>,  nel buio si  attacca a lei che è il suo “vizio” e vedendo Nina volare le chiede un passaggio citando De Andrè.

Per essere un artista bisogna essere persone profonde o sensibili ?

<Il sensibile non è necessariamente profondo. Secondo me bisogna essere profondi. Almeno credo. Poi anche gli artisti e gli uomini di genio hanno dei difetti.>

Le tue influenze?

<Sono musicalmente onnivoro, non mi sono mai posto limiti in materia, ma ho una pessima memoria. Tra gli artisti del genere ti potrei citare: Buju Banton, Toots and the Maytals,Bob Marley, Peter Tosh, Sizzla, Bounty Killer, Busy Signal.  Inoltre potrei dirti Afterhours, De Andrè, Vasco Rossi, il vecchio rock, Sam Cooke, Guns’ n’ Roses,  Metallica. Grazie a mia madre mi è capitato di ascoltare Anna Oxa, Eugenio Finardi, Little Richard. Poi molto Hip hop Joe Cassano, Tupac e via dicendo.>

La “modalità riddim” con cui è concepita la musica reggae, non è per te limitante?

<Un riddim può essere un limite relativamente. Il fatto che si hanno ad esempio tre artisti che cantano sulla stessa base (riddim) va preso non tanto come un limite, quanto come uno sforzo in più, per il fatto che, nonostante la musica sia la stessa, ognuno cerca con metriche e liriche diverse di render propria la canzone. Eì qui che nasce lo stile.>

La tua canzone migliore?

<Penso l’ultima :“ Il mio vizio”, perché rappresenta il frutto di un lungo percorso. Ma sono molto legato a tutti i miei brani.  Il testo  di “Eccoti la luna”  è  forse uno dei migliori, in esso ho racchiuso un lungo tratto della mia vita. Un ottimo lavoro di ermetismo.>

Con quali artisti italiani ti piacerebbe collaborare?

<Penso che mi divertirei con Fabri Fibra, anche con Marrachas, il quale parla del “fango” che c’è in Italia in un modo più crudo, più street.>

“Come aceto” è  il titolo del tuo primo lavoro, perché questa scelta?

< Il titolo è molto ironico (Aceto é il suo cognome n.d.r.). L’album è uscito il 15 agosto 2009 per la label Kuanshot records di Kuanito Fuentes. Ora sono in fase di preparazione del secondo ma ho appena iniziato.>

Vi è un dialogo di un film nell’inframmezzo del tuo album, uno skit, perché?

<Il dialogo è tratto da “Slevin patto criminale”. Questo skit non ha un obiettivo ben preciso, ognuno può interpretarlo a suo modo. L’idea iniziale è stata quella di trovare un diversivo per introdurre il cambio di stile dell’album, se ci fai caso, infatti, si va da un contenuto reggae a uno black, riesco in entrambi con gli stessi risultati.>

Ultimo libro letto?

<Sto leggendo “La Casta”, prima ho riletto “Prevert”. Leggo libri di poesie  da Prevert  a Baudelaire a Wilde, non leggo cose nuove perché vi è molta roba vecchia che ancora non conosco. Ho un particolare interesse per i classici della letteratura, credo che se non si conoscano quelli sia inutile leggere gli scrittori contemporanei. Come posso arrivare a Ken Follet e Bukowski senza aver letto quello c’è stato prima?>

Di là dei luoghi comuni come descriveresti la scena reggae di oggi?

<I luoghi comuni sono i soldi, i macchinoni, la marijuana ecc ecc. Partendo da questo diciamo che la scena è cambiata molto nel tempo. Innanzi tutto i luoghi deputati all’ascolto di questa musica non sono più solo i centri sociali, ma sono diventati i club e le discoteche. Anche per questo genere è arrivato il tempo del business. Il sentire comune coincide con lo status economico, e anche i cantanti osannano questo mondo, ma lo fanno principalmente per scena, dando vita a nuovi stereotipi sbagliati che non hanno niente a che fare con la musica. Anche il fatto stesso di accentuare l’omofobia dei jamaicani è deviante, il discorso lì parte da una cultura locale arretrata, sebbene anche la nostra in questo argomento non sembra più evoluta della loro, fatto sta che il papa all’angelus ogni domenica condanna l’omosessualità. Loro giocano su questo argomento soprattutto per fare scena. Partiamo da uno svantaggio comune: la chiesa e lo stato sono contrari all’omosessualità. La differenza sostanziale è che nonostante vi sia lo stesso punto di partenza, allo stato pratico, la nostra società  che si presume culturalmente più evoluta, ci da la possibilità di interessarci o meno al fatto mentre loro se ne curano un po’ troppo. >




Ringrazio  Simone Rizzo per avermi concesso di utilizzare le foto del suo shooting fotografico http://www.sputtanovolentieri.com/








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mercoledì 13 ottobre 2010

MISFITS "Stanno arrivando. Vi faranno diventare ritardati. You're next !"













Mi è capitato di domandare ultimamente a più persone cosa chiederebbero se avessero la possibilità di esprimere tre desideri, un caro amico intelligentemente ha risposto "Avere tutti i superpoteri di tutti i supereroi con immunità assoluta".

Dopo qualche settimana ho visto Misfits, serie televisiva dall'humor decisamente inglese  che mi ha colpito per i dialoghi stupidamente geniali.
La selezione musicale poi è degna di ascolto: Justice, Metronomy, The Xx, Klaxons, La Roux, Gene Pitney, Hardknox, Kleerup, Sam and Dave, Ms Dynamite, Blur, Chase And Status, The Prodigy, Kleerup and more.

Misfits parla di cinque "Disadattati" considerati da me "sopravvissuti" costretti a prestare servizio in una comunità sociale per reati minori che acquisiscono, dopo una tempesta elettrica, dei poteri:
Invisibilità
Lettura del pensiero altrui
Manipolazione del tempo
Manipolazione e controllo dei ferormoni
Il quinto potere lo scoprirete alla fine della serie.

Ho ripensato così ai superpoteri e al perchè molti vorrebbero averli. Manipolazione e controllo dei ferormoni poi mi è nuovo, del potere di innescare nelle persone una incontrollabile frenesia sessuale non so nulla, ho contattato così un amico che divora libri e fumetti per saperne di più e la sua risposta è stata "Madonna io solo quello avrei voluto altro che Superman".
Così mi sorge spontaneo esortarvi a vedere Misfits e a porre a voi stessi una domanda "Quale superpotere vorrei acquisire?"


Confronto

"Bene allora si va a questo party radical chic"

"Ma dobbiamo tirarci?"

"Tirarci cosa?"

"Lauraccia le uova"